Le numerose attrazioni dell'Iran che fanno perno soprattutto sulla Persia classica, fanno di questo paese una destinazione importante e interessante per tour classici, legati alla sua storia millenaria; avventurosi, per conoscere la vita delle tribù nomadi del deserto; naturalistici, per scoprire paesaggi sontuosi tra parchi e zone protette.Confindustria Assotravel, insieme alle Camere di Commercio Italo-Iraniana e Irano-Italiana intende farsi promotore dell'offerta turistica dell'Iran attraverso questo blog che vuole essere un luogo d'incontro per gli operatori del settore e per tutti coloro che vogliono avere o dare informazioni su questo paese candidato a diventare destinazione turistica di eccellenza.

lunedì 30 marzo 2009

Mostra: "Architettura sostenibile. L’altopiano iranico fonte di civiltà e ispirazione"

Dal 10 aprile 2009 il Museo Nazionale di Arte Orientale di Roma ospiterà la mostra "Architettura sostenibile. L'altopiano iranico fonte di civiltà e ispirazione". L'evento mira ad incentivare lo sviluppo sostenibile e il risparmio energetico mediante lo studio e la reinterpretazione in chiave contemporanea degli efficienti espedienti architettonici e dei materiali naturali tipici delle costruzioni di questa particolare zona dell'Iran. L'esposizione, curata dall'arch.Stefano Russo, si propone di indagare l'architettura e l'urbanistica tradizionale persiana, alla scoperta degli accorgimenti che l'uomo nei secoli ha ideato per creare edifici confortevoli e infrastrutture funzionali in un territorio particolarmente difficile dal punto di vista climatico. Tra queste particolari tecniche costruttive è necessario ricordare l'uso degli iwan (ambienti coperti che si aprono verso l'esterno o su un cortile) e dei porticati per creare ambienti esterni ombreggiati e freschi; la costruzione di cortili interni con giardini, vasche e fontane per raffreddare e umidificare l'aria circostante; l'utilizzo delle torri a vento (badghir) come espediente per il raffrescamento naturale degli edifici e di speciali "ambienti frigorifero"; la creazione di cisterne idriche ventilate; la fabbricazione di mulini ad acqua e a vento; i geniali fabbricati per la produzione e la conservazione del ghiaccio; l'utilizzo di canali sotterranei (qanat) per l'approvvigionamento dell'acqua; infine la realizzazione di fabbricati costruiti in terra cruda, un ottimo isolante naturale.

Shahname, il libro dei Re

Continua fino al 4 aprile alla Gipsoteca dell'Istituto statale d'arte di Firenze la mostra di oltre cento illustrazioni ispirate all'opera epico-letteraria più importante della cultura persiana, lo Shahname-Il libro dei Re, del poeta persiano Ferdowsi vissuto tra il 935 e il 1020 circa. "Il mondo fantastico di Rostam", questo il titolo della mostra, raccoglie le illustrazioni realizzate da sette giovani artisti iraniani, guidati dal maestro Hafez Mir Aftabi, docente di arte e grafica all'Università Azad di Teheran. Lo Shahname racconta in versi il passato mitico e storico dell'Iran dalla creazione del mondo fino alla conquista arabo-islamica nel VII secolo che mise fine tra l'altro alla antica religione persiana dello zoroastrismo. Il poema racchiude 62 racconti in 990 capitoli, da quello su Alessandro Magno al racconto sul leggendario eroe di Rostam e del suo fedele cavallo Rakhsh che, spiegano gli organizzatori della mostra, sembra aver colpito la fantasia dei pittori miniaturisti di ogni epoca e luogo fino agli artisti illustratori di oggi

venerdì 20 marzo 2009

20 marzo 2009: in Iran si festeggia il nuovo anno

L’arrivo della primavera segna l’inizia del nuovo anno in Iran dove vige il calendario persiano, noto anche come calendario di Jalaali. Si tratta di un calendario solare che stabilisce gli anni bisestili non mediante una regola numerica, ma sulla base dell'osservazione dell'equinozio di primavera. L’inizio del nuovo anno non cade automaticamente ogni 21 marzo, ma varia di volta in volta. Il 1386 del calendario persiano iniziò alle 14 del 21 marzo 2007, il 1387 inizia invece alle 6:48 del 20 marzo 2008, mentre il 1388 inizia alle 12:44 del 20 marzo 2009.Il calendario persiano è senza dubbio più esatto dal punto di vista scientifico, con un margine di errore di un giorno ogni 141.000 anni. Il calendario gregoriano, in uso in Occidente, ha invece un giorno di errore ogni 3.226 anni. I persiani furono il primo popolo a preferire il ciclo solare al ciclo lunare. Nella cultura zorostriana, predominante in Persia fino all’avvento dell’Islam, il sole ha infatti avuto un’importanza simbolica fondamentale. Nell'XI secolo, sotto il regno del sultano selgiuchide Jalaal ad-Din Malik Shah Seljuki, una commissione di scienziati della quale faceva parte il grande poeta e matematico Omar Khayyam, elaborò un nuovo calendario sulla base di uno in uso secoli prima. Il nuovo calendario persiano viene tuttora chiamato calendario di Jalaali, in onore del sultano. Sostituito in seguito col calendario lunare islamico, il calendario persiano viene reintrodotto in Persia nel 1922. L'Afghanistan lo adotta nel 1957, ma denominando in arabo i mesi.
Il calendario persiano è così strutturato:
Farvardin (Marzo 21-Aprile 20)
Ordibehesht (Aprile 21-Maggio 21)
Khordad (Maggio 22-Giugno 21)
Tir (Giugno22-Luglio 22)
Mordad-Amordad (Luglio 23-Agosto 22)
Shahrivar (Agosto 23-Settembre 22)
Mehr (Settembre 23-Ottobre22)
Aban (Ottobre 23-Novembre 21)
Azar (Novembre 22-Dicembre 21)
Day (Dicembre 22-Gennaio 20)
Bahman (Gennaio 21-Febbraio 19)
Esfand (Febbraio 20-Marzo 20)
I primi 6 mesi sono di 31 giorni, i successivi 5 sono di 30 giorni e l'ultimo mese è di 29 giorni, 30 giorni in quelli bisestili.

Festa grande (e zoroastriana)
Il No Ruz (nuovo giorno), primo giorno del nuovo anno, è celebrato da almeno tremila anni ed è in assoluto la festa più importante in Iran. Dopo la rivoluzione del 1979 il governo cercò di ridurne l’importanza, in quanto festa preislamica. Fu però una mossa controproducente. La leggenda vuole che lo stesso Khomeini ci ripensò perché le donne di casa non gli rivolsero la parola per due settimane. È una festa bellissima e colorata. Le scuole e gli uffici chiudono per due settimane. Si scambiano auguri (Ayd-e Noruz Mubarak!) e regali (soprattutto banconote fresche di bancomat). Una sorta di Natale celebrato in primavera, dove tutto deve essere nuove, nel segno della rinascita della vita dopo l’inverno.

Pulizie di primavera
La tradizione vuole che le celebrazioni del No Ruz si aprano 12 giorni prima del capodanno con una pulizia a fondo della casa (Khane Tekani). La giornata prevede anche l’acquisto di fiori e la visita ad amici e parenti.

I fuochi del mercoledì
L’ultimo mercoledì dell’anno si celebra la festa del fuoco (Chaharshanbe Surì). Nelle strade si accendono piccoli falò da saltare dopo aver recitato la formula “Zardî-ye man az to, sorkhî-ye to az man”, ovvero il mio giallo (simbolo della debolezza) a te, il tuo rosso (la forza) a me. È un rito purificatore che simboleggia il passaggio dall’inverno alla primavera, con la sconfitta delle tenebre e la vittoria della luce. Si crede anche che in questa notte gli spiriti dei morti possano tornare a far visita ai loro cari.

Tutti a tavola con le sette s
Al momento dell’entrata nel nuovo anno tutte le famiglie si riuniscono intorno alla tavola (sofreh) apparecchiata con sette oggetti che cominciano tutti per s: sabzeh, un dolce di germogli di grano o lenticchie che rappresenta la rinascita; samanu, un budino di germogli di grano e mandorle cotte, che simboleggia la trasformazione; sib, una mela rossa, simbolo della salute; senjed, frutto secco dell'albero di loto, simbolo dell'amore; sir, l'aglio, simbolo della medicina; somaq, una polvere di bacche usata per condire la carne, che rappresenta l'aurora; serkeh, l'aceto, simbolo della pazienza. È inoltre abitudine mettere in tavola uova colorate (che rappresentano la fertilità), acqua di rose, uno specchio a centrotavola e un pesciolino rosso in una boccia di vetro.

Haji Pirooz
Il Noruz ha anche una maschera tradizionale, “Haji Pirooz”. Incarna Domuzi, il dio sumero del sacrificio che viene ucciso alla fine del vecchio anno per rinascere all’inizio del nuovo. Haji Pirooz veste un costume rosso (simile a quello di Babbo Natale) e ha la faccia truccata di nero. Per le strade di Teheran è possibile incontrare persone vestite da Haji Pirooz che ballano e suonano tamburi e trombette per augurare un nuovo anno felice. Sizdah Bedar Il tredicesimo giorno del nuovo anno è chiamato Sizdah Bedar. Alcuni lo chiamano “pasquetta persiana” perché è tradizione trascorrerlo all’aperto e in compagnia. Gli antichi persiani credevano infatti che le dodici costellazioni dello zodiaco controllino i dodici mesi dell’anno e che ognuna governi il mondo per mille anni. Il tredicesimo giorno rappresenta perciò l’era del caos, che verrà alla fine dei tempi. Per questo motivo, è opportuno trascorrere Sizdah Bedar fuori casa, per scongiurare i malefici generati dal numero tredici. Alla fine di questa “pasquetta persiana”, il sabzeh messo a tavolo per Capodanno, viene messo sotto l’acqua corrente per esorcizzare il malocchio. Oltre che in Iran, il No Ruz è attualmente celebrato anche in India, Afghanistan, Tagikistan, Uzbikistan, Azerbaijan, Kazakistan e Kirghizistan.

venerdì 6 marzo 2009

L'Iran ospiterà la III Olimpiade internazionale di Astronomia e Astrofisica

Dopo la Thailandia nel 2007 e l'Indonesia nel 2008, la III Olimpiade internazionale di Astronomia e Astrofisica sarà ospitata dall'Iran, nel campus di Shahid Bahonar a Teheran il prossimo mese di agosto. L'Olimpiade coinciderà con l'Anno internazionale dell'Astronomia (IYA 2009) "quindi è ancora più importante," ha detto Mohsen Jamali, direttore dell'Associazione Giovani Studiosi, ente organizzatore dell'evento assieme al Ministero dell'Istruzione. La competizione sarà divisa in tre sezioni: teoria, laboratorio e osservazione e secondo Jamali, quasi 150 studenti provenienti da circa 30 paesi parteciperanno alla manifestazione. Scopo principale dell'Olimpiade è sviluppare l'interesse degli studenti delle scuole medie superiori nell'astronomia e nell'astrofisica. Grazie alla partecipazione, gli studenti potranno incontrare giovani di altri paesi e fare amicizia. Ciò favorisce la comprensione tra i vari paesi e può portare a future collaborazioni nella ricerca. L'anno internazionale dell'astronomia 2009 è un'iniziativa globale promossa dall'Unione Astronomica Internazionale e dall'UNESCO per aiutare i cittadini di tutto il mondo a riscoprire il loro posto nell'universo attraverso l'osservazione notturna e diurna del cielo.

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